Canali Minisiti ECM

Individuato il ruolo dei recettori del sistema nervoso in schizofrenia

Neurologia Redazione DottNet | 26/05/2020 19:19

Neuromed di Pozzilli dimostra il ruolo di specifici recettori presenti sulle cellule nervose, gli mGlu3

Uno studio condotto dai ricercatori del laboratorio di Neurofarmacologia dell'I.R.C.C.S.  Neuromed di Pozzilli dimostra il ruolo di specifici recettori presenti sulle cellule nervose, gli mGlu3, nello sviluppo del sistema nervoso immediatamente dopo la nascita. Alterazioni di questi recettori nelle fasi iniziali della vita sono considerate alla base di patologie psichiatriche, soprattutto della schizofrenia.  La ricerca, pubblicata sulla rivista scientifica FASEB Journal, è stata condotta in collaborazione con Istituti di ricerca italiani ed internazionali, tra gli altri l'Università Sapienza di Roma, l'Università di Lund in Svezia, l'Istituto di Genetica e Biofisica del CNR di Napoli e l'Università di Lille in Francia. Al centro del lavoro dei ricercatori, un sottogruppo dei recettori metabotropici per il glutammato (mGlu). I recettori sono molecole presenti sulla superficie delle cellule nervose capaci di rispondere selettivamente a determinati neurotrasmettitori, in questo caso al glutammato. Il recettore studiato dai ricercatori Neuromed è il sottotipo 3, che negli ultimi anni ha attirato l'attenzione dei ricercatori proprio per il suo possibile coinvolgimento nelle patologie psichiatriche.

pubblicità

 "I modelli sperimentali animali - spiega la dottoressa Tiziana Imbriglio - ci hanno permesso di identificare un ruolo fondamentale dei recettori mGlu3 nel corretto sviluppo, dopo la nascita, delle connessioni nervose che formano gli interneuroni GABAergici". Gli interneuroni sono una categoria di cellule nervose con una funzione di coordinamento delle informazioni sensoriali e delle relative risposte, una specie di centralina, in parole povere. Proprio una loro disfunzione sembra implicata nella comparsa di una patologia psichiatrica come la schizofrenia. "I recettori mGlu3 - continua il dottor Remy Verhaeghe - sono fondamentali, secondo le nostre ricerche, per il corretto sviluppo e la specializzazione degli interneuroni, ma anche per un meccanismo più ampio legato alla sincronizzazione delle reti nervose all'interno del cervello".  È da considerare che studi precedenti hanno dimostrato come alcune particolari caratteristiche genetiche siano associate con patologie psichiatriche. "Siamo solo agli inizi di un lungo cammino - commenta la dottoressa Milena Cannella - ma la nostra ipotesi è che, in presenza di queste varianti genetiche, un intervento farmacologico sui recettori mGlu3, da compiere nelle prime fasi della vita, potrebbe avere un'azione preventiva nei confronti dei soggetti a rischio di sviluppare la schizofrenia".

Commenti

I Correlati

Studio spagnolo svela segni di malattia nel 95% degli over 65 con 2 copie del gene ApoE4

Lavoro del team di ricerca del dipartimento di Neuroscienze dell'Università di Torino

Il 30-40% delle persone con Epilessia non raggiunge il controllo ottimale della malattia

Scoperta di Singapore, c'è un legame con le connessioni nervose

Ti potrebbero interessare

Studio spagnolo svela segni di malattia nel 95% degli over 65 con 2 copie del gene ApoE4

Lavoro del team di ricerca del dipartimento di Neuroscienze dell'Università di Torino

Il 30-40% delle persone con Epilessia non raggiunge il controllo ottimale della malattia

Scoperta di Singapore, c'è un legame con le connessioni nervose

Ultime News

Emilio Croce: "Il Consiglio di amministrazione, anche per quest’anno, ha scelto di riconoscere l’integrale rivalutazione Istat delle prestazioni"

Durigon: "Interverremo ancora sull’indicizzazione degli assegni: non è giusto dare la stessa inflazione a tutti, meglio sostenere le pensioni basse"

I più anziani sono deceduti per le malattie circolatorie

Cattolica-Gemelli, presente nel 13-16% dei test, tipo virulento